Riflessioni annotate di una quasi partoriente paziente sul divano davanti alla RAI e alla televisione francese.
Quest´autunno 2009 è una stagione caratterizzata dal protrarsi delle dolci temperature,
ma anche dall´accanirsi delle acidità politiche tra presidente del consiglio, giudici,
governo e governatori, opposizione, destra e sinistra con i suoi PM comunisti.... e non da meno,
la preoccupazione avanzata da una rappresentante della maggioranza rispetto alla tendenza dei media stranieri
a discreditare e denigrare l´Italia.
Da cui l´esigenza, vista da alcuni e da me condivisa come del tutto superflua,
di istituire una "task force" per predicare e salvare l´onore della buona e bella Italia al di fuori dei confini.
Ringraziando il TG2 per aver permesso a Roberto Saviano questa sera di dire l´unica cosa intelligente di tutta l´informazione,
a proposito dell´ennesimo omicidio di camorra: "ogni volta che il governo si occupa di qualcos´altro,
permette alla camorra di crescere", e chi avrà orecchie per intendere intenderà,
mi permetto di testimoniare una tendenza contraria a tutto questo disfattismo. Una tendenza positiva, costruttiva,
edificante del nostro paese ma proveniente dal mio paese d´adozione, la Francia.
Quasi ogni sera, facendo il consueto zapping televisivo di prima serata (e sottolineo di prima serata) tra le 7 televisioni
principali francesi e le uniche tre italiane che mi sono concesse dal mio abbonamento, sono sorpresa piacevolmente
nello scoprire un volto diverso dell´Italia. I temi sono tra i più vari: un reportage sulla gastronomia emiliana in
"Envoyè Spècial" di France 2 (televisione pubblica), dove scopro che l"aceto balsamico tradizionale di Modena è
un aceto che pochissime persone hanno realmente assaggiato; un programma sulle Cinque Terre e sulle "vendemmie vertiginose"
fatte sulle carrucole che s´inerpicano sui monti liguri su "Thalassa", France 3, programma gemello della nostra Linea Blu;
un "Des racines et des ailes", France 3, interessantissimo programma culturale settimanale
interamente girato nella puntata del 7 ottobre in diretta dal cortile del Palazzo dei dogi di Venezia.
Venezia setacciata al microscopio tra storia, magia, cultura, vita quotidiana dei veneziani puri,
pura bellezza per più di due ore.
Stasera, su "Arte", televisione privata mezza francese mezza tedesca,
un reportage su Federico Fellini, in occasione di un doppio evento di queste ultime settimane: una mostra al museo del
Jeu de Paume a Parigi e una retrospettiva dell´integrale di Fellini alla Cinèmathèque Française, sempre a Parigi.
Per due mesi tutti i film di Fellini sono programmati tutti i giorni (più film al giorno) in lingua originale sottotitolati
in francese, e andando sul sito, scopro nella programmazione altre chicche che interludiano i film felliniani,
da "Gli undici fioretti di S. Francesco d'Assisi" di Rossellini a "Fortunella" di Eduardo, o ancora "Viaggio con Anita"
di Monicelli.
Per quelli come me che erano troppo giovani e acerbi per capire Fellini prima che scomparisse, è proprio una gioia
poter vivere, condividere, capire, respirare un pezzo della nostra cultura, della nostra Italia, passata ma non poi così
vecchia (per quelli che dicono che l´epoca d´oro dell´Italia è finita col Rinascimento). E mi dico.
Ma possibile che un paese che produce vette così alte sia composto poi da gente così bassa? Dove sta la verità?
Dove sta l´anomalia vera? Non nei PM comunisti, lo sappiamo questo, ma neanche nel premier. Il premier è solo la punta
dell´iceberg no?
Credo che non avrò mai la risposta, nel frattempo ringrazio la Francia di mostrarmi l´Italia che si apprezza,
e lasciamo a Santoro quella che si disprezza.