quì dovrebbe esserci una foto

Ramunno

[ Ramunno - giovedì 29 luglio 2010 ]

La barbacoa di Saro

La barbacoa di Saro

Gli ospiti arrivano alla spicciolata nella sontuosa villa con piscina del settantenne siciliano Saro.
Accanto a lui la giovanissima amica peruviana in minigonna, con decolletè generoso in bella mostra.
Ha già acceso il fuoco nella tavernetta sotto la tettoia e non poteva che dare un piccolo dispiacere a mio fratello che in queste occasioni sa fare il fuochista come pochi al mondo.
Giacchè aveva portato la bomboletta d´ossigeno con il cannello per la fiamma ossidrica per accendere il fuoco, non si perde d´animo e lo mette in funzione per accelerare la combustione della legna e fare in modo che siano subito pronti i carboni ardenti per arrostire salsicce, carne e la tipica chistorra spagnola.
Dopo l´aperitivo con i commensali provenienti da ogni dove, dai venezuelani all´irlandese Jack, dal gruppo degli italiani agli spagnoli, ci accomodiamo alle due tavolate mentre Saro e la sua compagna Esy aiutano il fuochista a riempire i piatti da portare in tavola.
Mi ritrovo accanto a Piero, originario del Salento ma residente a Riccione, che ha al suo fianco la propria moglie Giovanna, una bionda abbronzata non più giovanissima ma ancora col suo fascino di veneziana doc piena di verve.
A un certo punto della conversazione s’introduce il tema delle vendite immobiliari con Marigia, la torinese convivente di Jack, che da molti anni lavora nel settore nell´isola di Minorca.
I peggiori clienti, manco a dirlo, sono gli italiani, sempre cavillosi e in perenne trattativa, mentre quelli che non badano a spese sono i russi.
Sono così ricchi e desiderosi di comprare che per loro va bene ogni cifra per ogni affare, compreso quadri e sculture
d´autore.
Si agita a questo punto la bionda Giovanna che interviene per stigmatizzare la nuova borghesia russa.
Tutta l´allegra combriccola me la rivedo in sogno, a distanza di qualche giorno, nel mio eremo di campagna a Ramunno. Tra il reale e l´onirico il dialogo prosegue, se ben ricordo, in questi termini:
"In Russia ora ci sono questi nuovi ricconi, talmente pieni di soldi da non sapere nemmeno come spenderli. Il fatto è che non hanno alcun gusto e in quanto a raffinatezza sono sempre rimasti all´epoca del comunismo.
Conferma Marigia e di rimando, le chiedo se avesse come marito uno di questi magnati parvenu, se per caso sarebbe ancora dello stesso parere? Oh, per la carità, piuttosto mi sarei fatta monaca, che sposare uno di questi buzzurri, sempre pronti ad attaccarsi ad una bottiglia di vodka e il cui denaro puzza di mafia.
Dicevo così per dire… per ipotesi o per assurdo. Nella vita, si sa, tutto può accadere.
Veramente un marito, per fortuna o per disgrazia, ce l´ho già, ed anche se ogni tanto mi fa arrabbiare è sempre meglio di tanti uomini di cui non si sa bene cosa nascondono nel carattere e nel conto in banca.

Il marito docile al suo fianco se la ride sotto i baffi, che non ha, e pare anche che accondiscenda con il piegare la sua lucida pelata. Di intervenire nella conversazione non se ne parla e allora chiedo a sua moglie se quando la fa arrabbiare molto, lei come reagisce, lo picchia o semplicemente lo sgrida?
Beh, non l´ho mai picchiato, non mi permetterei mai, forse gli faccio una ramanzina… ma ora che ci ripenso, qualche volta sì, è vero, l´ho picchiato sulle palle!
Vuole dire sulle guance a forma di palle?
No, proprio sulle palle, quelle di sotto! Lui stesso può confermarlo!
E il marito, rosso in viso e inebetito, continua a sorridere, piegando la testa in segno di approvazione.
Me la vedo da altera veneziana alle prese con la punizione corporale inflitta al suo malcapitato partner.
Me lo dica lei come mi vede in quei particolari momenti, quanto sono accigliata e lanciata nell´operazione riduzione a miti pretese! Intendo dire come lo riduco alle mie brame, no, volevo dire, al mio volere!
Mi incoraggiano gli occhi voluttuosi della procace bionda in contrapposizione a quelli bovini del suo uomo.

Appare subito fornita di originali accessori per l´uso. Dopo aver comprato una divisa da SS, si spoglia del tutto per indossare un paio di lugubri stivali, i guanti di pelle umana e in testa il berretto con lo stemma nazista. Svastica tatuata sulla tetta sinistra, aquila sulla destra, in reggicalze e con il tanga, con dita affusolate accarezza un fiammante scudiscio che fa roteare sulle palle di suo marito. Tutto l´armamentario ad eccezione del copricapo grigio non può che essere in tono, rigorosamente di colore nero.
Molto interessante, potrebbe perfino essere verosimile! - m’incalza l´attempata signora - E dopo sono curiosa di sapere cosa succede? Me lo dica, per favore? Son qui che fremo tutta!
Nella penombra dell´alcova risuonano le note del canto gregoriano di Enya, la sensuale “Musica Indiana”, e proprio come in una sequenza hard, lei tiene sotto i tacchi dei suoi lucidi stivali il corpo nudo e immobilizzato di suo marito che ha provveduto a incatenare alla testiera del letto in ottone con le gambe divaricate legate alle due sponde dello stesso letto matrimoniale.
Ogni scudisciata sulle pudenda bianchicce della vittima gemente sono accompagnate da frasi del tipo – impara, fijol
d´un can, ti e tuti l´omini comm´a ti, che tutto ciò che te faso è la rescossa di noi femine per tute le violense che voi omini c´avete menato dai tempi de Adamo ed Eva! -
Ricordo solo gli occhi lucidi di Giovanna e la lingua che rotea sulle sue tumide labbra e all´improvviso i miei occhi incerottati si riaprono e il mio stato d´animo lo sento scosso.
Sono le prime luci dell´alba e la mia vescica mi ha ricordato con voce imperiosa che non ne può più dei miei sogni erotici e che mi dessi subito una mossa. Ostrega!!!

RAMUNNO 29 luglio 2010


ritorna indietro